1,00 €
Badia Lost & Found in collaborazione con “Cirnauti”
Fatti rapire dai simboli e dai colori che rendono unica l’isola siciliana!
13 disponibili
SEGNALIBRI con SOGGETTI VARI
Formato: 5,5×18 cm
CENTRO STUDI NOTARO JAPOCO
(SPAZIO PER LA CULTURA DAL 1947 AL 1957- DAL 2016 AD OGGI)
Il Centro Studi Notaro Jacopo รจ stato un incredibile sede di ritrovo degli intellettuali della cittร , costituito nel 1947, su concessione degli spazi dell’ultimo erede Beneventano (Giuseppe Luigi V).
Questa sede, situata un tempo presso i bassi del palazzo, si รจ subito distinta per lโintensitร delle attivitร e per lโalta qualitร delle sue iniziative.
Ad animare la vita di questo centro, per poco piรน di dieci anni, dal 1947 al 1958, fu Carlo Cicero, punto di riferimento stabile e autorevole, grazie al quale furono avviate le prime ricerche relative agli Scavi Archeologici della cittร antica, in compagnia dell’insostituibile avv. Alfio Sgalambro.
Incontri, dibattiti, conferenze, concerti, rappresentazioni teatrali, costituivano una stagione ricca ed entusiasmante, conclusa formalmente nel 1957 con la fondazione della Biblioteca Civica “Riccardo da Lentini”, tutt’oggi in via
Oggi il centro studi Notaro Jacopo รจ stato recuperato dal team di Badia Lost & Found, lasciando immutato il fine principale incentivato dal suo fondatore, ovvero uno spazio culturale sempre aperto, un cuore pulsante di iniziative volte ad accrescere una rinnovata consapevolezza del mondo della conoscenza.
Il nuovo centro studi ospita una biblioteca tematica composta da oltre 1500 volumi di numismatica, oltre 3000 volumi di cultura generale, dalla narrativa alla storia, dallโarte alla geografia e molto altro ancora.
ร possibile poter usufruire del centro studi, in ogni periodo dellโanno, per consulenza, ricerche, elaborazioni tesi di laurea, approfondimenti, o piรน semplicemente per dedicarsi del tempo libero leggendo un libro, sorseggiando un caffรจ e usufruendo del nostro servizio gratuito di wi-fi.
“BEDDI RI NOTTI”
Cos’altro ci riserva la dimora dei Beneventano?
ร una Sicilia incredibile quella che prenderร forma e suono davanti agli occhi degli spettatori. Un passato molto lontano si farร breccia nel presente senza tempo della narrazione a piรน voci come un vivido sogno comune ad occhi aperti.
Donne e uomini taumaturghi e veggenti, forse streghe e stregoni, anche ciarlatani, spiriti femminili vaganti, tesori incantati, con un variegato repertorio di invocazioni e preghiere e proverbi, diventano la materia ancora viva della narrazione che si pone tra il reale e il fantastico, fra storia, mito e leggenda. Quello che ne risulta รจ un paesaggio di immagini che desta curiositร , che riesce ad incantare, che trasporta in un’atmosfera sognante, condizione di un viaggio emotivo nei ricordi personali e non.
Uno spettacolo a pieni sensi. Un viaggio alla riscoperta di unโantica radice comune, di un passato ancor vivo nel presente di unโisola che รจ come un piccolo continente policromo.
BENEVENTANO NIGHT EXPERIENCE
Chi ci attende oltre gli antichi battenti?
I portoni dell’antica dimora sono chiusi: da molto tempo ormai i suoi proprietari lโhanno lasciata, alcuni di loro non appartengono piรน a questo mondo…
Eppure suoni, voci, musica, segni di un passato echeggiano nelle antiche sale, si manifestano.
Lungo le fughe prospettiche dei battenti, tra i corridoi, che conducono di sala in sala, appaiono le ombre dei Beneventano.
Chi cโรจ ad attendervi?
Che sensazione dร lโessere accompagnati attraverso il fastoso Palazzo dai personaggi che un tempo lo abitarono? Dai preziosi ritratti alle pareti vi giungeranno le voci di chi ha abitato un luogo magnetico.
Lโobiettivo di questo evento รจ restituire una rinnovata e tangibile anima dei luoghi, creando un momento di medi(t)azione con le memorie, con le storie, per aiutare i visitatori a comprendere quanto complessa e storicamente significativa fu la realtร dei baroni Beneventano della Corte.
IL MUSEO
(POLO DEL CONTEMPORANEO DAL 2016)
Nel cuore storico di Lentini, gli spazi del settecentesco Palazzo Beneventano, ospitano il polo dโarte contemporanea cheย trae il proprio nome dallโedificio che lo ospita, il Palazzo Beneventano, nellโarea del quartiere Badia, in cui sorgeva lโantico Monastero delle clarisse e dove oggi insiste la Chiesa della Santissima Trinitร e San Marziano.
Dellโantico complesso architettonico del palazzo Beneventano, rimangono oggi solo degli spazi vuoti, dai bassi al piano nobile, privi di ogni arredo e suppellettili, a seguito di innumerevoli sacchi verificati negli anni dellโabbandono della struttura.
Le ampie sale vuote, lontane ormai dallโantico utilizzo, rappresentano lo spazio ideale per il museo civico dโarte contemporanea che offre ai visitatori una visita interattiva e inclusiva.
Dal 2016, grazie al recupero sia strutturale che culturale da parte degli operatori di Badia Lost & Found, lo spazio museale ha ospitato esposizioni temporanee: numerose le expo, i vernissage e le performance che hanno visto il coinvolgimento attivo di cittadini, studenti, artisti:
Domenico Pellegrino, Fabio Modica, Momรฒ, Calascibetta, Stefano Maria Girardi, Gesualdo Prestipino, Benedetto Poma, Alessandro La Motta, Angelo Barile, Loredana Catania, Easy Pop, Max Ferrigno, Stefano Gentile, Hackatao, Marina Mancuso, Paolo Marchesini, Giancarlo Montuschi, Neirus, PAO, Nina For The Dogs, Massimo Sirelli, Gianni Andolina, Gui Zagonel, Doris Bouffard, Johanne Ricard, Marta Lorenzon, Antonio Sciacca, Onofrio La Leggia, Giuseppe Bombaci, Cristina Costanzo, Alessandro Costagliola, Federica Orsini, Salvo Muscarร , Roberto Collodoro, Giovanna Pistone, Nicola Alessandrini, Agnes Cecile, Doriana Pagani, Ludovico Costa, Gianluca Militello, Corrado Inturri, Giuseppe Gusinu, Mauro Patta, Peppe Vaccaro (in aggiornamento)ย
Il museo รจ il testimone di una rigenerazione di spazi pubblici che ha reso il territorio orientale della Sicilia un crocevia di tutte le arti contemporanee, volto a studiare, a sperimentare e a documentare il passato attraverso una nuova sensibilitร , grazie ai molteplici linguaggi del contemporaneo.
IL PALAZZO BENEVENTANO DI LENTINI
(dal 1976 Palazzo Comunale, dal 2016 Polo Culturale e Luogo delle Arti Contemporanee)
Lโedificio รจ fra i piรน importanti monumenti della Cittร di Lentini, non solo per la sua grandezza e per il suo sfarzo ma anche per i personaggi che ne erano i proprietari e per coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione. Due furono i protagonisti del compimento di questโopera, il barone Giuseppe Luigi Beneventano e lโarchitetto Carlo Sada, che modificarono e ingrandirono lโedificio โa sontuosa villa meglio confacente nello stile ad una villa baronaleโ. Siamo alla fine del IXX secolo, il periodo della โrinascitaโ del Palazzo, che ancora oggi รจ una eterogenea testimonianza di molti secoli di storia della Cittร di Lentini.
Nato a Carlentini il 13 novembre 1840 da una famiglia nobilissima, i suoi avi furono Principi alla Corte di Federico II di Svevia, dagli Orsini Orsilei, Giuseppe Luigi Beneventano fu Consigliere Comunale, poi Sindaco ed infine Senatore del Regno dโItalia. Personaggio di gran temperamento, contribuรฌ alla rinascita dellโagricoltura e dellโeconomia in genere della cittร . Proprietario di molti palazzi fra cui appunto lโedificio qui davanti, nel febbraio del 1893, il Barone, incaricรฒ uno degli architetti piรน famosi del tempo, lโarchitetto Carlo Sada, progettista di numerosi monumenti in Italia, fra cui il Teatro Massimo di Catania, dedicato a Vincenzo Bellini. Il Sada presentรฒ, in prima istanza, un progetto che riguardava la totale trasformazione degli edifici esistenti e costituiti da due blocchi staccati tra loro: il primo blocco, costituiva la parte piรน antica, ove risiedeva la zona โnobiliareโ, lโaltro blocco, giร area abitativa rupestre, dove vi erano i magazzini, le stalle, i depositi etc.
Il progetto, che prevedeva due piani fuori terra, era incentrato sullโadeguamento della parte piรน antica, sul lato nord-est. Successivamente su richiesta della famiglia Beneventano, lโarchitetto eseguรฌ diverse varianti al progetto principale, fino alla scelta che รจ piรน vicina alla soluzione odierna, che prevede un solo piano fuori terra per la parte nord dellโedificio, quella che affaccia su questa strada: Via San Francesco dโAssisi, un tempo Via Monastero. I lavori perรฒ furono iniziati, ma mai completati; la tipologia dellโimpianto edilizio, deriva dagli edifici turriti, la sua organizzazione esterna dei cortili รจ di forte richiamo allo stile mediterraneo.
Da questo ingresso, posto dinanzi Salita Puccetti, ed orientato verso nord, si accede alla Corte Principale, dai cui lati ci si immette allโInfo Point, alla Sala Conferenze, al Centro Studi, alle Sale Expo, allโOsservatorio Astronomico e ad altre aree di servizio.